Ieri sera 19 luglio, ad oltre sette mesi dallo sgombero, il Centro Sociale Autogestito di Udine ha compiuto un’azione dimostrativa evidenziando con striscioni otto tra i numerosi edifici che si trovano da anni in stato di totale abbandono:
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dal campeggio “fantasma” costruito per Udine ’90 all’ex Macello, agli stabili di via Montegrappa, Urbanis, Europa Unita, Caccia, Baldasseria…
Gli spazi vuoti non mancano ! Ma evidentemente si preferisce abbandonarli al degrado piuttosto che adibirli ad attività utili per la collettività (che dire ad esempio del famigerato campeggio, costruito oltre vent’anni fa e mai utilizzato?).
Così lo sgombero ha riconsegnato al degrado quell’edificio di via Scalo Nuovo che il CSA aveva sottratto all’abbandono, pulito (sei camion di detriti portati via), sottoposto a manutenzione ordinaria e straordinaria, ed adibito a contenitore di una ampia attività musicale, culturale, sociale e politica autogestita. Ora le gelate invernali hanno prodotto la rottura dei tubi dell’acqua ed il cortile sta rapidamente tornando alla condizione di discarica abusiva in cui si trovava prima del 2 giugno 2006.
Rivendichiamo con forza la riapertura di uno spazio autogestito contro la mercificazione ed omologazione della cultura e contro una politica ridotta a bassa gestione di interessi personali e clientelari!
Confronto assembleare, sensibilità libertaria, musica autoprodotta, lotta alle droghe pesanti e occhio critico a quelle leggere, antimilitarismo, ecofemminismo, valorizzazione della lingua e della cultura friulana, ecologia sociale, radicamento nelle lotte del territorio e nella difesa dell’ambiente sono stati in questi anni i cardini dell’azione del CSA e continueranno ad esserlo in futuro.
La nostra lotta non si ferma !
il Centro Sociale Autogestito di Udine